Progetti di ricerca nazionali

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Piani Orientamento e Tutorato POT 2021-2023

V.A.L.E.P.L.U.S - Vocational Academic Law Enhancement - Project Law University Student

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

PRIN 2022

Exploited labour. An interdisciplinary research on the polities aimed at preventing labour exploitation

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile scientifico - prof.ssa Silvia Borelli

Abstract progetto - EXPLOIT (acronimo di Exploit-ed Labour) è un progetto dedicato al lavoro sfruttato, il cui obiettivo è di pervenire all’individuazione di policies efficaci per la prevenzione del fenomeno. Si tratta, come meglio si vedrà, di un progetto innovativo per metodologia (interdisciplinare, intersettoriale e relativa all’intero territorio nazionale), oggetto della ricerca (approccio multidimensionale e multi fattoriale allo sfruttamento lavorativo) e risultati finali (Video reportage e Manuale digitale).
Sul presupposto che lo sfruttamento lavorativo sia ormai un dato strutturale, e non invece, residuale o transitorio all’interno degli odierni contesti produttivi, EXPLOIT propone una ricerca dal taglio interdisciplinare, nel cui ambito le 4 Unità di progetto, sotto il coordinamento del team afferente all’Università di Foggia, opereranno lungo le seguenti due direttrici:
1) far emergere i problemi strutturali che sono causa dello sfruttamento e le contraddizioni tra policies prettamente punitive, messe in campo per contrastarli;
2) riflettere criticamente sulla capacità del diritto del lavoro di garantire un’effettiva tutela preventiva contro lo sfruttamento in connubio con altre discipline giuridiche (il diritto penale, il diritto commerciale, il diritto privato, la filosofia del diritto).
Pur se l’ambito lavoristico relativo alla tutela dei diritti dei/lle lavoratori/trici resta centrale in questa ricerca, la scelta di un approccio interdisciplinare esplicita la chiara intenzione di pervenire all'individuazione di una prospettiva dinamica di prevenzione del fenomeno, capace di coinvolgere un'ampia platea di interlocutori e di portatori di interessi nell'elaborazione di strumenti e soluzioni a riguardo.
A tal fine, EXPLOIT propone una ricerca che allo studio teorico della materia sappia affiancare altresì un’indagine sul campo, riferita - nei territori coperti dalle diverse unità di ricerca - ad almeno alcuni dei settori entro cui il fenomeno si concentra. Al tal fine, i primi 2 mesi del progetto saranno dedicati alla selezione dei comparti produttivi e, al loro interno, dei casi studio oggetto di attenzione. La ricerca proseguirà, poi, nei successivi 12 mesi, con un’analisi quanti/qualitativa - da parte di tutte le Unità di ricerca, in costante interazione tra loro - dei singoli casi selezionati, esplorando la complessità del fenomeno e specificandone dimensioni e caratteristiche. Alla stregua delle risultanze così prodotte, si guarderà alle policies e ai relativi precipitati normativi in materia per valutarne contraddizioni e criticità in una logica di prevenzione (più che di repressione) del fenomeno Gli esiti della ricerca confluiranno, infine, all’interno di un video reportage e di un Manuale digitale per la prevenzione dello sfruttamento lavorativo (d’ora in poi Manuale digitale), alla cui predisposizione e disseminazione saranno dedicati gli ultimi 10 mesi del progetto.

DignITA - International protection of human dignity through criminal law: strengthening Italy's implementation record

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile del progetto - Serena Forlati

Next Generation PA: Digital Transformation For An Innovative Public Administration-NgPA

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile scientifico - prof. Gianluca Gardini

Abstract progetto -  L’Italia si posiziona al 20° posto in Europa per livello di digitalizzazione (DESI 2021), principalmente per la limitata diffusione di competenze digitali e per la difficoltà di accesso alle tecnologie avanzate. Ciò riguarda non solo l’industria e il settore privato in generale, ma soprattutto la Pubblica Amministrazione. Non è un caso, allora, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza agisca in coerenza con le previsioni eurounitarie, individuando obiettivi concreti e misurabili per agevolare la trasformazione digitale delle Amministrazioni italiane (Italia digitale 2026). Allo stesso tempo, la Missione 1 del Recovery Plan italiano intende favorire la rivoluzione digitale nel nostro paese, per aumentare la produttività, l'innovazione e l'occupazione, garantire un accesso più ampio all'istruzione e alla cultura, colmare i divari territoriali, assicurare centralità al cittadino e al lavoratore all’interno della P.A.
Considerato l’impatto della transizione digitale sulle regole che governano l’azione della P.A., il gruppo di ricerca intende utilizzare un metodo multidisciplinare declinato secondo due modalità: 1) analisi dei diversi effetti della digitalizzazione secondo le sensibilità proprie del diritto amministrativo, del diritto privato, del diritto costituzionale e del diritto del lavoro; 2) confronto con esperti di altri settori scientifici (economisti ed informatici) al fine di rilevare i possibili bias normativi/economici/tecnologici che possono condizionare la transizione digitale delle Amministrazioni.
L’esigenza di un approccio metodologico multidisciplinare scaturisce, precisamente, dall’ampiezza degli ambiti interessati dai processi di digitalizzazione, dalla molteplicità dei soggetti coinvolti e delle responsabilità attivate, dall’eterogeneità dell’impatto sui diritti di cittadini, lavoratori, imprese e corpi intermedi.
La multidimensionalità metodologica si riflette, inoltre, sulla varietà degli obiettivi che il gruppo di ricerca intende perseguire: le attività delle unità saranno infatti orientate al conseguimento di due obiettivi orizzontali e due obiettivi trasversali.
Sul piano degli obiettivi orizzontali, il gruppo di ricerca intende esaminare l’impatto delle regole che governano la transizione digitale sull’attività amministrativa e sulle strutture organizzative pubbliche (Università di Ferrara), nonché sull’organizzazione del lavoro e sui rapporti lavorativi nella P.A. (Università di Trieste). A supporto del lavoro di ricerca delle diverse unità si affiancano poi due obiettivi trasversali, diretti a cogliere l’impatto della transizione digitale sulla protezione dei dati e, più in generale, sulla privacy dei cittadini (Università di Chieti-Pescara) e ad esaminare le ricadute dei processi di digitalizzazione sulla tutela dei diritti fondamentali in termini di cittadinanza digitale ed eguaglianza di opportunità (Università di Trieste).

INTEGRA-PA - Effectiveness and integration of the policies and measures for administrative prevention of illegality and corruption

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile del progetto  - Marco Magri

Religion and Emergency Rules

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile del progetto - Enrica Martinelli

Casuistry and rule-based approach in criminal law. Historical perspectives, current developments.

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile scientifico - prof. Michele Pifferi

Abstract progetto - Il progetto consiste in una ricerca interdisciplinare di due diversi approcci metodologici al diritto penale, quello casistico e quello basato su principi. Essi saranno esaminati in modo diacronico, con riferimento a contesti giuridici del passato e del presente, esaminando le reciproche influenze e gli sviluppi oltre che le implicazioni teoriche e pratiche. 

Il progetto contribuirà a storicizzare l'assunto secondo cui un sistema giuridico basato su regole e principi generali è logicamente più razionale, garantisce l'uguaglianza del diritto e corrisponde meglio ai principi fondamentali del diritto penale, come il principio di legalità. Per fare ciò, le argomentazioni giuridiche, le definizioni, le concettualizzazioni e le teorie sistematiche sui crimini e sulle pene saranno esaminate in relazione a (e come espressione di) specifici progetti politici e sistemi di fonti giuridiche. Mentre, infatti, un approccio casistico era consono a un ordinamento giuridico pluralistico come lo ius commune, ne garantiva la coerenza e ne preservava la legittimazione, l'ascesa dello Stato moderno ha portato a una monopolizzazione del potere legislativo, rendendo necessari sistemi di diritto penale più razionali e basati su principi. Il progetto, da un lato, contribuirà a ripensare l'assunto storiografico secondo il quale il passaggio da un sistema di diritto penale desunto dai casi a uno costruito sui principi comporta una razionalizzazione indiscussa e una progressiva evoluzione giuridica. Gli studiosi di diritto penale, basandosi sugli esiti della ricerca storica, esamineranno le potenzialità e le ripercussioni attuali, sia teoriche che pratiche, del ricorso alla casistica. Particolare attenzione sarà dedicata alle possibilità interpretative poste da un'inversione dell'approccio cognitivo, da una norma che si applica al caso a un caso che definisce la norma da applicare, con riferimento sia ai contesti giuridici nazionali che a quelli sovranazionali. Per quanto riguarda il primo, la crisi dei principi di legalità e tipicità e il relativo crescente impatto delle fonti sovranazionali rendono sempre più problematico il funzionamento del tradizionale sistema codicistico. All'interno di un sistema di fonti che da nazionale e guidato dal principio di legalità si è trasformato in pluralistico, caratterizzato da inter-legalità e significativamente dipendente dalle decisioni dei tribunali, il progetto esaminerà i pro e i contro di un ritorno al paradigma casistico. Con riferimento sia alla formazione dei principi comuni del diritto penale europeo sia agli attuali sviluppi del diritto penale internazionale, il progetto di ricerca indagherà se e in che misura la casistica possa essere una tecnica di ragionamento utile a collegare tra loro norme astratte e casi concreti e, quindi, a contribuire alla coerenza di questi complessi ordinamenti giuridici multilivello, affinando concetti fondamentali come la legalità o la colpevolezza.

New technologies, biometric data and criminal proceedings

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile del progetto - Daniele Negri

PRIN 2022 PNRR

INDEPENDENT-AGE - "Casuistry" and rule-based approach in criminal law. Historical perspectives, current developments.

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile del progetto - Maria Giulia Bernardini

BEETROOT - Building a comprEhensive rEgulaTory framework for plants with healing pRoperties and bOtanicals, used as foOd, to boost public healTh

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile scientifico - Prof. Paolo Borghi

Abstract progettoNon esistono definizioni normative per le “piante con proprietà curative” e i loro estratti, malgrado esse siano conosciute da millenni. Benché l’industrializzazione e le molecole di sintesi abbiano in parte “eclissato” il ruolo benefico di piante e loro derivati, negli ultimi anni la loro importanza è stata riscoperta. Lo sviluppo di questo settore, comunque, può essere ostacolato da una legislazione frammentata e incompleta.

L’obiettivo di BEETROOT è contenuto nel suo stesso titolo: “Costruire un quadro regolatorio completo per piante con proprietà curative ed estratti botanici, utilizzati come alimenti, per migliorare la salute pubblica”. Le attività di ricerca mirano a superare i problemi regolatori che possono limitare lo sviluppo del settore delle piante con proprietà benefiche (quale è, simbolicamente, la barbabietola) e dei loro composti, a partire dalla produzione primaria fino all’immissione in commercio del prodotto finito, prestando particolare attenzione al tema dell’informazione ai consumatori. Il progetto guarda agli operatori come ai propri principali destinatari. BEETROOT è pertanto focalizzato sul prodotto: le attività di ricerca prenderanno avvio a partire dal problema delle definizioni giuridiche (piante medicinali, estratti botanici, c.d. “super-alimenti”, ecc.) e includerà progressivamente gli altri aspetti regolatori che concorrono a dare forma alla filiera, alla sua catena di distribuzione del valore e alla governance del settore (i “nuovi alimenti”, i claims applicabili a piante e ad estratti botanici, la qualificazione giuridica dei prodotti trasformati derivanti dalle piante con proprietà curative e degli operatori coinvolti in dette attività).

Grazie a questo approccio di ricerca, il progetto fornirà indicazioni e linee guida per muoversi all’interno delle principali difficoltà pratiche generate dall’attuale stato regolatorio, contemporaneamente tenendo lo sguardo anche sul quadro circostante.

La fase più importante di BEETROOT sarà quella divulgativa. La divulgazione avrà diversi obiettivi e destinatari (istituzioni accademiche e pubblico: persone e aziende), con un impatto positivo atteso su:

  • salute e consumatori: un quadro normativo più chiaro e una più diffusa conoscenza può costituire un importante incentivo alla diffusione e al mercato di prodotti con proprietà benefiche, consentendo ai consumatori di scegliere i prodotti più adatti alle loro esigenze di salute;
  • operatori: previsioni normative più chiare aprono nuove opportunità di mercato ed evitano rischi di non-conformità del prodotto;
  • ricerca universitaria, ricercatori e istituzioni accademiche: ulteriori opportunità di ricerca, miglioramenti di carriera e rafforzamento di relazioni di collaborazione nascenti dal progetto;
  • biodiversità e agrobiodiversità: la conservazione delle varietà vegetali e l’uso sostenibile di piante medicinali e “botanicals” costituiscono una precondizione per lo sviluppo di filiere a valore aggiunto. Un quadro regolatorio più chiaro, che permetta di incrementare e sviluppare un settore economico vitale e sostenibile, può avere positive ripercussioni anche sulla biodiversità.

The procedural profiles of the protection of families according to the well-being of the minor

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile del progetto - Andrea Graziosi

New Frontiers for a Participatory Criminal Justice Towards the Thresholds of Metaverse

Finanziatore - Ministero dell'Università e della Ricerca

Responsabile del progetto - Daniele Negri