Emma Turetta

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Titolo tesi - “Le conseguenze sanzionatorie dell’attività giornalistica nel quadro nazionale ed eurounitario”
Abstract - La ricerca si concentra sulle conseguenze sanzionatorie dell’attività giornalistica, con particolare riguardo alla possibilità di chiamare a rispondere l’impresa giornalistica ai sensi del d.lgs. 231/2001.
Il punto di partenza è l’analisi critica della fattispecie di cui all’art. 57 c.p., che - nella formulazione risultante dall’intervento normativo operato con L. 4 marzo 1958, n. 127 - contempla un'ipotesi di responsabilità omissiva per fatto proprio del direttore (o vice-direttore) responsabile del giornale o di altro periodico per ogni reato commesso col mezzo della stampa: una disciplina che, nella prassi, si traduce in automatismi difficilmente conciliabili con il principio di colpevolezza e che appare ormai inadeguata di fronte alla complessità delle moderne imprese giornalistiche. In tale prospettiva, assume particolare rilievo la proposta di riconoscere rilevanza penale alla delega di funzioni, un istituto che, sebbene accolto in diversi settori dell’attività d’impresa, viene tuttora ritenuto inconciliabile con le peculiarità dell’organizzazione giornalistica.
In secondo luogo, l’indagine mira a verificare l’opportunità di spostare il baricentro della responsabilità dalla persona del direttore alla societas giornalistica, valutando l’estensione del catalogo dei reati-presupposto previsti dal d.lgs. 231/2001 anche a fattispecie tipicamente connesse alla materia dell’informazione, come il delitto di diffamazione ed i reati a tutela della riservatezza. In questa parte dell’analisi, sarà centrale scongiurare il rischio che l’adozione dei modelli organizzativi richiesti dalla suddetta normativa si traduca in un “bavaglio organizzato” alla libertà di stampa, con effetti paralizzanti rispetto all’autonomia professionale dei giornalisti.
Il progetto di ricerca, che si avvale altresì di un’analisi comparatistica con l’esperienza francese del regime di responsabilità c.d. “a cascata” del direttore di giornale, si inserisce in un contesto in cui la tutela della libertà di stampa è oggetto di rinnovata attenzione da parte dell’Unione Europea, come testimoniano la recente Direttiva 2024/1069 (“Anti-SLAPP”) ed il Regolamento 2022/2065 (“Digital Services Act”). Ed infatti, in linea con le indicazioni europee, da cui proviene un forte segnale nel senso di rimeditare il severo apparato sanzionatorio che presidia l’attività giornalistica, la ricerca intende prospettare soluzioni normative capaci di bilanciare i valori in gioco, salvaguardando il ruolo del giornalismo quale “watchdog” di un sistema democratico.