Francesco Contri

Francesco Contri
38° ciclo - Tutor: Prof. Donato Castronuovo - Prof. Marco Venturoli

Email - francesco.contri@unife.it

Curriculm Vitae

Titolo tesi - "La responsabilità penale dell’internet service provider nel panorama europeo. Analisi e prospettive di un “mutato” diritto penale."

Abstract - Se pur la rete internet si è dimostrata un rilevantissimo strumento di sviluppo sociale, innegabile risulta che la costante diffusione di questa abbia corrispondentemente aumentato le possibilità di commissione di reati.

Tutto ciò, se da un lato ha imposto un’attenta riflessione sulla responsabilizzazione di soggetti di facile individuazione quali gli internet service provider (ovvero quei soggetti che forniscono agli utenti servizi come la connessione per l’accesso ad internet, lo spazio per la memorizzazione di siti web, la posta elettronica o i motori di ricerca), dall’altro ha portato la dottrina ad approfondire questioni generali di teoria del reato; di guisa che è stata evidenziata la necessità di un ripensamento (rectius adattamento) della definizione di concetti fondamentali del diritto penale, quali quelli di “azione”, “evento” e “nesso causale”, sulla base dell’automatizzazione, interazione e dematerializzazione del nuovo contesto.

La presente ricerca si pone, quindi, prioritariamente come obiettivo quello di valutare l’astratta possibilità di attribuzione di una responsabilità penale all’internet service provider alla luce, in particolare, del varo del recente regolamento 2065/22 UE, nonché, successivamente, di approfondire sia l’impatto che le diverse fonti normative europee sono suscettibili di esplicare sul diritto penale “nazionale”, sia la nuova configurazione che i più classici istituti di dogmatica generale assumono nel nuovo quadro digitale.

Da ultimo, rispetto alla vexata quaestio relativa all’individuazione del momento consumativo dei reati – in questo settore di ricerca tipicamente istantanei – nel momento di immissione di una informazione in rete, verrà attenzionata, al fine di superare l’ostacolo relativo alla qualificazione dell’aggravamento dell’offesa come mero post factum non punibile, la possibilità di costruire una nuova figura dogmatica di manifestazione del reato legata alla valorizzazione della scissione tra il momento di perfezione e quello di consumazione dello stesso. Al contrario delle ipotesi di permanenza del reato, infatti, molto spesso, nelle ipotesi in esame, l’aggravarsi dell’offesa al bene giuridico tutelato esula dalla signoria dell’autore dell’illecito, rimanendo alla mercè di meccanismi automatizzati il cui innesco è oltretutto sovente non prevedibile dall’utente al momento dell’inserimento del comando di immissione dei dati in rete.