Anna Francesca Masiero
Dottorato di Ricerca in Tutor Prof. Alessandro Bernardi e Prof. Donato Castronuovo Titolo tesi "Le strategie differenziate nella lotta alla criminalità organizzata nel panorama (trans)nazionale. La provocazione e l’infiltrazione nel gruppo criminale"
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Abstract |
In particolare negli ultimi decenni, l’allarmante espansione della criminalità organizzata ha enormemente inciso sul diritto penale degli Stati, in relazione sia al versante sostanziale, sia a quello procedurale. Da una parte, il livello di complessità delle attività demandate alle autorità si è accresciuto per una serie di fattori, comportando dunque una sempre maggiore necessità di adattamento della risposta investigativa, tanto a livello nazionale, quanto in un’ottica di cooperazione giudiziaria europea. Dall’altra parte, la poliedrica fisionomia del crimine organizzato ha reso indispensabili risposte via via più articolate: vale a dire idonee non solo alla repressione di questi gravi fenomeni, bensì anche alla prevenzione degli stessi attraverso penetranti forme di coordinamento tra le autorità giudiziarie. La disvelata inefficacia degli strumenti tradizionali di contrasto alla criminalità organizzata ha indotto pertanto il legislatore, nazionale e sovranazionale, a ricercare soluzioni di politica criminale alternative rispetto a quelle classiche. Oggetto della mia ricerca sono dunque le c.d. “strategie differenziate” nel contrasto alla criminalità organizzata e, più precisamente, quelle incentrate sulla provocazione e sull’infiltrazione nel gruppo criminale. In primo luogo, mio intento sarà vagliare criticamente le discusse figure dell’agente provocatore e dell’agente infiltrato. Più nello specifico, in relazione alla prima oggetto di approfondimento saranno i modelli di inquadramento proposti dalla dottrina italiana nel tentativo di individuare una collocazione dogmatica (e sistematica) alla figura in parola, ossia quelli operanti rispettivamente sui piani dell’antigiuridicità, della colpevolezza e dell’offensività. In relazione alla seconda, invece, ripercorrerò le tappe della complessa evoluzione legislativa domestica, indicando come le tecniche normative adoperate dal legislatore nazionale rappresentino degli evidenti limiti al concreto funzionamento della strategia dell’infiltrazione. In secondo luogo, la mia analisi si concentrerà sulle influenze operate dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla giurisprudenza di legittimità italiana in subiecta materia. In terzo luogo, la tematica dell’infiltrazione/provocazione sarà esaminata in un’ottica comparata e, più precisamente, attraverso un raffronto con la disciplina belga finalizzato al vaglio del livello di armonizzazione esistente tra Italia e Belgio. Infine, grazie anche agli spunti che il confronto con l’ordinamento belga fornirà, sarà interessante provare a formulare delle proposte in una prospettiva de iure condendo, sia in un’ottica nazionale che in un’ottica eurounitaria: proposte le quali, pur perseguendo la finalità di una effettiva lotta al crimine organizzato, siano rispettose dei capisaldi del diritto penale moderno. |