New technologies, biometric data and criminal proceedings

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Abstract

Oggetto della ricerca sono l’analisi e la riduzione a coerenza sistematica del fenomeno riguardante accumulo ed elaborazione dei dati biometrici, consentiti dalle tecnologie di ultima generazione, per giungere a una riforma del diritto delle prove penali che coniughi esigenze di accertamento, tutela dei diritti fondamentali e rispetto dei canoni del giusto processo. Se è vistoso il fenomeno dell’adeguamento lentissimo della legislazione processuale all’evoluzione vertiginosa delle nuove tecnologie, nel campo della raccolta e dell’uso dei dati biometrici esso assume proporzioni preoccupanti, in assenza di un’adeguata cornice di regole apposite. In quest’ambito, infatti, l’evoluzione tecnologica registra alcuni tra i progressi più significativi e accelerati, combinati con un impiego sempre più ampio nella vita quotidiana dei singoli o nelle attività delle pubbliche autorità: si pensi ai dati biometrici registrati da wearables o smart assistants, o all’uso ormai diffuso dei droni dotati di dispositivi di riconoscimento facciale per la sorveglianza del territorio o l’identificazione di sospettati. Si tratta di uno strumentario di fatto divenuto comune, benché radicato in un vuoto normativo allarmante e connotato dall’estrema delicatezza dei dati raccolti, stoccati, messi in circolazione e utilizzati. Nel panorama dei dati acquisibili e circolanti nelle società del mondo globalizzato, quelli biometrici costituiscono il sottoinsieme più spinoso: rivelatori delle componenti più intime dell’individuo, necessiterebbero di una tutela avanzata. Gli strumenti impiegati per raccoglierli, del resto, si distinguono dagli altri per attitudine intrusiva, sia perché idonei a cogliere informazioni riservatissime, sia per le modalità con cui possono farlo; droni capaci di inseguire un target predeterminato e identificarlo ovunque, dispositivi materialmente agganciati al corpo umano per registrarne le reazioni, intelligenze artificiali che rispondono alla nostra voce per assecondarne le richieste, sono esempi eclatanti delle peculiarità dello strumentario di riferimento di questo settore delle tecnologie avanzate. Stoccaggio e circolazione di simili dati, poi, presentano specifiche criticità. La rapida evoluzione dell’architettura gestionale dei database, capace di rendere interoperabili i sistemi di informazione, pone problemi oramai ineludibili, ad esempio, quanto a limiti d’uso delle informazioni archiviate nelle piattaforme di ultima generazione, costruzione di adeguate catene di custodia, modalità sicure di stoccaggio e circolazione dei dati. Nel momento in cui, dunque, i dati biometrici raccolti tramite applicazioni tecnologiche avanzate vanno a costituire una miniera di informazioni, inevitabilmente a disposizione delle agenzie della giustizia penale, nasce l’esigenza di una riflessione matura sulle regole che a questo fenomeno devono presiedere.

Dettagli progetto:

Referente scientifico: Negri Daniele

Fonte di finanziamento: Bando PRIN 2022

Data di avvio: 28/09/2023

Data di fine: 27/09/2025

Contributo MUR: 43.860 €

Co-finanziamento UniFe: 10.390 € 

Web site: www.biometa.it

Partner:

  • Università degli Studi di MACERATA (capofila)
  • Università degli Studi di FERRARA
  • Università degli Studi di PISA
  • Università degli Studi di BOLOGNA