Tassa minima globale per i super-ricchi ? A Palazzo Angeli (Rovigo) si analizza il futuro dell’imposta sul patrimonio degli ultra high net worth individuals
Il 19 novembre 2025, a Rovigo, presso la suggestiva cornice di Palazzo Angeli, si è tenuto un seminario dottorale di rilevanza internazionale che ha messo a confronto le sfide della tassazione globale e la gestione degli individui con patrimonio netto molto elevato dal titolo "UHNWI, Wealth Structures and cross-border investments: An International Tax law perspective"
L’evento è stato organizzato dalla cattedra di diritto tributario del Prof. Marco Greggi dell'Università di Ferrara e ha rappresentato un appuntamento chiave nell'ambito del corso dottorale di Diritto dell'Unione Europea e Ordinamenti Nazionali.
La discussione ha evidenziato come, in un'epoca di forte competizione fiscale, si crei una netta polarizzazione fra sistemi di paesi: se da un lato poli di investimento siti in Asia, Europa e Medio Oriente attraggono i grandi patrimoni con incentivi fiscali, dall'altro, i Paesi ad alta tassazione (molti dei quali in Unione europea) rispondono con misure difensive, tra cui il sostegno alla proposta di una Global Minimum Wealth Tax del 2%. Questa proposta, che mira a contrastare la disuguaglianza e la "corsa al ribasso" internazionale, è il fulcro di una vera e propria "guerra fredda" fiscale.
I relatori, il professor Martin Wenz, ordinario presso l'Università del Liechtenstein, il professor Marco Greggi, e i dottorandi Francesco Castro, Alessandro Casanova e Kasem Zotkaj, hanno esplorato in dettaglio la tematica, analizzando le problematiche e la fattibilità di una tassa minima globale mettendo in luce la necessità di trovare una strada per preservare l'ultra-ricchezza in un'economia senza confini m a al contempo per salvaguardare il concorso di tutti alle pubbliche spese.
La consapevolezza emersa a conclusione dell'incontro è netta: di fronte all'inarrestabile mobilità dei capitali e all'attuale frammentazione normativa, solo un profondo ridisegno del sistema fiscale potrà garantire non solo una maggiore equità, ma soprattutto una stabilità strutturale nel lungo periodo