Vanini Simone
Dottorato di Ricerca in Tutor Prof. De Cristofaro Giovanni Titolo tesi "La responsabilità dei prestatori di servizi di pagamento nel mercato interno alla luce della Direttiva 2015/2366/UE: operazioni non autorizzate e inadempimento."
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Posta elettronica | simone.vanini@unife.it |
Curriculum Vitae | CV |
Abstract |
Nell’attuale scenario commerciale, l’adempimento delle obbligazioni pecuniarie avviene in gran parte mediante strumenti di pagamento ad alta operatività tecnologica (carte di differenti tipologie, applicazioni per telefoni cellulari, orologi digitali, computer ed altri supporti similari, piattaforme online, ecc.). Il fenomeno non si giustifica soltanto sulla base delle vigenti normative antiriciclaggio che limitano l’impiego del denaro contante; esso, piuttosto, è dovuto al mutamento delle abitudini dei consumatori e delle imprese a seguito dello sviluppo delle pratiche commerciali e della progressiva articolazione dell’offerta di merci e servizi, non solo a distanza. Alla luce di ciò, ben si comprende l’utilità dell’intervento dell’Unione europea volto ad armonizzare le diverse normative statali in materia di prestazione di servizi di pagamento: inscindibile, infatti, è il legame che intercorre fra l’effettiva realizzazione del mercato interno (cfr. art. 114 TFUE) e la comunanza di una disciplina che regoli il rapporto contrattuale fra l’utente e il proprio prestatore di servizi di pagamento. Il riferimento è, da ultimo, alla Payment Services Directive 2 (Direttiva UE n. 2366/2015) che dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 13 gennaio 2018, decorrendo da tale data l’abrogazione della precedente PSD1 (Dir. CE n. 64/2007, trasposta in Italia per gran parte con il d.lgs. 11/2010). Fra i molteplici aspetti di interesse privatistico disciplinati dalle fonti europee, un ruolo centrale è certamente rivestito dalle disposizioni che istituiscono una responsabilità speciale (c.d. user-friendly) in capo al prestatore per l’esecuzione di operazioni in difetto d’autorizzazione e per mancata o inesatta esecuzione delle operazioni ordinate dall’utente. Scopo della ricerca, dunque, sarà quello d’operare un’analisi complessa ed esaustiva di tale disciplina, con particolare attenzione ai rapporti fra risarcimento e restituzione delle somme, tenendo altresì in costante considerazione l’eterogeneità dei soggetti prestatori, non più necessariamente coincidenti con gli istituti di radicamento del conto corrente – e dunque non per forza soggetti che dispongono direttamente del denaro dell’utente – ma anche prestatori che operano quali meri disponenti dell’ordine o che semplicemente forniscono interfacce d’informazione all’utente circa la consistenza della pluralità di conti dei quali è titolare: complessa la catena (rectius: la rete) dei rapporti giuridici, peraltro non necessariamente contrattuali, complesso il quadro della responsabilità. Ulteriori sforzi ermeneutici si renderanno necessari, da un lato per superare le perplessità suscitate dalle scelte testuali del legislatore europeo, il quale sovente non distingue fra operazioni di pagamento in senso proprio (credit transfer) e operazioni di riscossione (debit transfer), dall’atro lato per risolvere le criticità dovute alla derogabilità delle norme in materia di responsabilità quando l’utente non sia un consumatore (o, eventualmente, una microimpresa). In definitiva, si tenterà di redigere un elaborato che, pur utilizzando lo strumentario tecnico del civilista, sia cionondimeno in grado di suggerire una lettura rispettosa della matrice eurounitaria, sensibile altresì agli interessi primariamente patrimoniali delle parti coinvolte. |