Ferrario Tommaso
Dottorato di Ricerca in Tutor Prof.ssa Serena Forlati e correlatore Prof. Luigi Fumagalli Titolo tesi "Lo statuto del diritto straniero nel sistema europeo di diritto internazionale privato"
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Posta elettronica | tommaso.ferrario@unife.it |
Curriculum Vitae | CV |
Abstract | L’accertamento del diritto straniero da parte del giudice nazionale chiamato a considerare fattispecie caratterizzate da elementi di internazionalità (sia sotto il profilo dell’accesso al diritto alieno che del trattamento ad esso riservato in sede di interpretazione ed applicazione) rappresenta una delle problematiche classiche del diritto internazionale privato. Tradizionalmente si è infatti posta la questione della natura del diritto straniero richiamato dalla norma di conflitto ossia se esso debba essere inteso come un mero fatto noto al giudice in quanto esposto dalle parti in giudizio oppure se debba essere sottoposto, al pari del diritto interno, al principio iura novit curia. Tale contrapposizione riflette la varietà di approcci posti in essere nei singoli ordinamenti nazionali che oltretutto, non si esauriscono in un semplice dualismo ma rendono spesso individuabili trattamenti al diritto straniero riconducibili ad un tertium genus. Il problema assume oltretutto una rilevanza pratica alla luce della frequente diffidenza verso il diritto straniero nella prassi degli operatori giuridici (non solo giudici ma anche avvocati, notai ed autorità amministrative). Tutti questi fattori possono portare se non direttamente all’applicazione della legge del foro ad una applicazione non “genuina” del diritto alieno ed al conseguente mancato raggiungimento dell’armonia e della prevedibilità delle soluzioni, elementi costitutivi di quella giustizia internazionalprivatistica che i meccanismi proposti dalle norme sui conflitti di leggi mirano a raggiungere. Nella cornice normativa dell’Unione europea che in attuazione dei principi espressi dall’art. 81 TFUE sta gradualmente contribuendo al processo di armonizzazione delle norme in materia di conflitti di leggi e di giurisdizioni, le questioni di cui si è data esposizione assumono dei risvolti innovativi la cui definizione rimane ad oggi, irrisolta. È infatti di chiara evidenza la portata del problema che, già presente in un quadro non armonizzato, assume una specifica rilevanza allorquando si creino regole comuni. Da esso infatti dipende il valore pratico ed il corretto funzionamento dell’intero sistema: senza criteri uniformi e strumenti di cooperazione adatti, vi è il rischio minare il buon funzionamento delle norme esistenti, vanificando così la ratio dei principali regolamenti nell’ambito della determinazione del giudice competente, del diritto applicabile e del riconoscimento ed esecuzione delle sentenze. In questo frangente quindi, il dibattito che si apre è quello relativo alla necessità di un intervento del legislatore europeo nell’ottica di una codificazione o per lo meno sistematizzazione della materia, problema questo, che non riguarda solo la questione dell’applicazione del diritto straniero ma a ben vedere l’intera parte generale del diritto internazionale privato. La ricerca proposta muove pertanto da questi presupposti tentando in un primo momento di operare una ricostruzione critica del problema del diritto straniero anche in chiave comparatistica ossia operando una ricognizione dei diversi sistemi adottati a livello nazionale, per poi individuare la soluzione che più si adatti alla configurazione tuttora in divenire del diritto internazionale privato e processuale europeo permettendo così di meglio definire i rapporti tra i singoli ordinamenti nazionali e l’Unione europea. |