Bonora Giulia
Dottorato di Ricerca in Tutor Prof. Paolo Borghi Titolo tesi "La disciplina della qualità nel settore vitivinicolo: il collegamento con il territorio, la tutela e le nuove sfide del web"
|
|
---|---|
Posta elettronica | giulia.bonora5@unibo.it |
Curriculum Vitae | CV |
Abstract |
La produzione e la commercializzazione del vino sono oggetto di una complessa regolamentazione a livello sia europeo, sia internazionale. Non si può, poi, tacere del recente Testo Unico Vino (legge 12 dicembre 2016, n. 238) che contiene disposizioni di sicuro interesse per il tema oggetto di analisi e merita, pertanto, uno sguardo anche in relazione alla normativa europea contenuta nell’OCM Unica (Reg. n. 1308/2013), di cui si procederà allo studio. Per i vini, il legame tra le caratteristiche organolettiche e il territorio è particolarmente forte ed esteso all’intera “filiera” – talvolta investendo addirittura l’imbottigliamento, come dimostra una copiosa giurisprudenza al riguardo – sì che al legislatore si presenta l’indefettibile esigenza di tenere conto di tale collegamento e di disciplinarlo nel modo più efficace possibile. La necessità di tutelare il collegamento con il territorio, è ancora più forte in ambito internazionale. Si analizzeranno le soluzioni adottate in sede multilaterale e bilaterale, tenendo in considerazione anche le raccomandazioni e gli standard elaborati dall’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, i quali, nonostante siano atti di soft law, condizionano sempre di più l’elaborazione legislativa interna all’Unione europea. In particolare, verranno approfondite le “nuove” frontiere della contraffazione (o dei fenomeni più lievi, ma ugualmente dannosi, dell’evocazione e dell’usurpazione) aperte da internet. Ci si riferisce, nello specifico, al potenziale conflitto tra indicazioni geografiche e nomi di dominio internet. Altro aspetto su cui ci si dilungherà è rappresentato dalla vendita di prodotti contraffatti su piattaforme e-commerce. Il recente accordo che il Governo italiano ha firmato con Alibaba e eBay, pone al giurista il problema di individuare la base giuridica di questa forma inedita di controllo delle contraffazioni via web, che può essere definita “anomala” rispetto alle verifiche normalmente effettuate da organismi pubblici o da enti privati accreditati. È il caso di precisare che tale accordo riguarda in particolar modo i vini, essendo, questi, i prodotti alimentari più venduti on-line. La definizione di “territorio” e gli strumenti giuridici finora predisposti per tutelarne il valore concorrenziale che esso assume nel settore vitivinicolo, dovranno necessariamente scontrarsi con l’anti-territorio, quel non-luogo, che internet rappresenta.
|