Quando il genere fa la differenza | Unife firma il volume guida sulla medicina personalizzata
Scienza, cultura e ricerca

L’Università di Ferrara rafforza il suo ruolo di riferimento nazionale nella medicina di genere equa e personalizzata con la pubblicazione del volume “Il genere come determinante nello stato di salute e nella cura”, un testo che porta all’attenzione pubblica le differenze fondamentali tra uomini e donne nella salute, nella ricerca e nella pratica clinica.
Il libro, realizzato grazie all’Accademia delle Scienze di Ferrara e al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero e della Cultura, è stato curato dalla Professoressa Katia Varani, Presidente della Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione di Unife e farmacologa inserita nel 2025 tra le 100 eccellenze italiane. La pubblicazione include la prefazione del Professor Patrizio Bianchi e raccoglie le relazioni presentate durante il convegno promosso dal Professor Pier Andrea Borea lo scorso 21 febbraio a Palazzo Tibertelli, offrendo uno sguardo approfondito e multidisciplinare sui temi affrontati.
I contributi raccolti nel volume rappresentano una riflessione ampia e articolata sulle differenze di sesso e genere in ambito biomedico e sanitario, un tema oggi al centro del dibattito nazionale e internazionale, che riguarda non solo la ricerca, la pratica clinica e le politiche sanitarie, ma anche la promozione di azioni formative sul benessere, sulla salute e sulla gestione delle malattie al fine di favorire l’appropriatezza della cura e della prevenzione.
Dai ritmi biologici alla farmacologia di genere, dall’attività motoria alla longevità, passando per l’epigenetica e l’organizzazione dei servizi sanitari, il libro offre uno sguardo multidisciplinare su come il genere incida concretamente sulla salute e sulle modalità di cura.
Tra le autrici e gli autori, nomi di spicco dell’Università di Ferrara e del panorama scientifico italiano: Roberto Manfredini e Francesca Cappelletti hanno offerto un’inedita esplorazione dei ritmi biologici tra scienza e arte; Katia Varani e Chiara Contri hanno affrontato il tema della farmacologia di genere, dai fondamenti teorici all’applicazione clinica; Fabio Manfredini e Nicola Lamberti hanno analizzato le differenze di sesso e genere nell’attività motoria; Donato Gemmati e Veronica Tisato si sono concentrati sul ruolo dell’epigenetica nella risposta agli stress ambientali; Tiziana Bellini e Maria Cristina Manfrinato hanno esplorato i biomarcatori nell’invecchiamento e nella longevità, mentre Marika Colombi e Mauro Taglioni hanno illustrato i modelli organizzativi e il bilancio di genere nelle aziende sanitarie del territorio.
Il volume sottolinea come considerare il genere quale determinante in medicina significhi introdurre una metodologia scientifica corretta, orientata a una cura più equa e personalizzata attraverso un approccio multidisciplinare, interdisciplinare e trasversale. Un obiettivo che trova a Ferrara piena realizzazione grazie al Centro Strategico Universitario di Studi sulla Medicina di Genere, primo centro interdipartimentale pubblico in Italia, che dal 2018 lavora per integrare la prospettiva sesso/genere nella didattica, nella ricerca e nella programmazione sanitaria, in linea con la legge 3/2018 in vigore in Italia sulla Medicina di Genere.
Con questa pubblicazione, disponibile dal 1° settembre 2025, l’Università di Ferrara e l’Accademia delle Scienze di Ferrara ribadiscono la loro stretta collaborazione nello sviluppo di iniziative culturali di interesse comune. In particolare, viene sottolineato l’impegno condiviso in ambito scientifico in grado di unire ricerca d’avanguardia, formazione delle nuove generazioni e attenzione alla salute pubblica, contribuendo al tempo stesso a ridurre il divario di genere ancora presente nell’accesso alle cure promuovendo una maggiore attenzione alla terapia personalizzata.
La copertina del volume