Chiricallo Nicola
Dottorato di Ricerca in Tutor Prof. Giovanni De Cristofaro; Cotutor: Prof. Francesco Oliviero Titolo tesi "Sugli incerti confini tra diritto privato europeo e diritto interno: proposta per uno studio del diritto successorio in una prospettiva di diritto privato europeo"
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Posta elettronica | nicola.chiricallo@unife.it |
Curriculum Vitae | CV |
Abstract |
Sulla base della competenza oggi prevista dall’articolo 81 del TFUE, attribuita nella logica di un miglior funzionamento del mercato interno, l’Unione europea ha adottato, nelle ultime due decadi, un numero sempre crescente di atti di diritto internazionale privato: alcuni di questi (come il Regolamento n.1103 del 2016) involgevano tematiche afferenti al diritto di famiglia, settore notoriamente sottratto alla competenza UE, ma in cui, alle notevoli diversità in punto di diritto sostanziale, si aggiungevano gravi difformità nella regolazione dei conflitti di legge, costituendo ciò un rischio per la libera circolazione delle persone e giustificando, dunque, un intervento del legislatore europeo. Parallelamente, le medesime problematiche si ponevano per il diritto successorio, specie con riguardo alla delicata questione delle successioni transfrontaliere: infatti, in tale ambito, l’aumentata mobilità delle persone fisiche e l’aumento del numero di unioni tra cittadini di differenti Stati membri comportavano che alle successioni si applicasse un regime frammentato e imprevedibile. Anche per questa materia, dunque, si rendeva necessario un intervento a livello europeo, concretizzatosi con l’adozione del Regolamento n. 650 del 2012: in particolare, il Regolamento adottava il criterio di unità della successione, alla quale può dunque essere unicamente applicata la legge dello Stato di residenza abituale del de cuius. Nondimeno, si rendeva in questo modo possibile applicare alla successione una legge anche radicalmente diversa da quella dello Stato del foro, determinandosi la possibilità di ingresso di istituti estranei con l’unico limite, riconosciuto nell’articolo 35 del Regolamento, della contrarietà a ordine pubblico; inoltre, l’articolo 25 regola esplicitamente la disciplina dei patti successori, istituto la cui ammissibilità è negata in molteplici Paesi europei. Sotto questo riguardo, la questione diviene particolarmente delicata per l’ordinamento italiano, il cui sistema successorio appare caratterizzato da una precipua rigidità: da un lato, l’art. 458 c.c. vieta imperativamente ogni forma di patto successorio; dall’altro, si prevede un imponente sistema di tutela dei legittimari, con la possibilità, data rispetto ai beni immobili, di esperire un’azione reale di restituzione. Si pone, dunque, attraverso il Regolamento, la possibilità di applicare una legge successoria che non vieti i patti successori ovvero che non preveda una tutela dei legittimari dello stesso tenore. In primo luogo, dunque, la ricerca dottorale si propone di individuare quali siano le ricadute dell’armonizzazione del diritto internazionale privato sul diritto materiale e in quali termini si ponga, conseguentemente, il rapporto tra diritto internazionale privato europeo e diritto privato europeo. In secondo luogo, alla luce dei principi espressi dall’ordinamento euro-unitario, la ricerca mira a stabilire in che misura il Regolamento n. 650 possa incidere sugli elementi di maggiore rigidità del sistema successorio italiano: a tal fine, è necessario domandarsi se esistano degli istituti successori costituzionalmente garantiti, dunque di necessaria applicazione, o comunque suscettibili di determinare, per contrarietà ad ordine pubblico, l’impossibilità di ingresso di istituti stranieri.
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